Numismatica e collezionismo
La numismatica (numisma in latino e νόμισμα, nomisma, in greco, cioè moneta) è una scienza dalla tradizione secolare che nel corso del tempo ha affinato i suoi strumenti analitici per riconoscere le informazioni storiche contenute nelle monete prodotte nelle civiltà passate. Per questo motivo la numismatica è considerata come una disciplina ausiliaria della storia che interpreta le monete inquadrandone l’emissione nel loro contesto storico, economico, sociale, politico e istituzionale, attraverso l’esame degli aspetti tecnici, ponderali, iconografici, artistici, epigrafici e attraverso l’analisi dei modi e dei luoghi di circolazione.
Oggetto di studio principale della numismatica sono la moneta, intesa come tondello metallico coniato da un’autorità emittente, la cartamoneta, le medaglie, i gettoni e medagliette religiose.
Le prime monete hanno origine nel lontano VII secolo a.C. in Asia Minore quando nel mondo greco era in atto una trasformazione del sistema economico che, da sempre basato sull'allevamento del bestiame e sull'agricoltura, andava gradualmente orientandosi su un sempre più proficuo sistema di commercio e di traffici. La necessità di avere negli scambi un sistema di pagamento più comodo del baratto, che obbligava ad un complicato sistema di conti, determinò la nascita della moneta.
In breve tempo, la veloce affermazione sui mercati della moneta portò alla sua produzione sistematica da parte delle autorità ufficiali. Le tecniche di fabbricazione si perfezionarono garantendo da una parte una maggiore precisione nel peso e dall’altra incrementando una crescente varietà tipologica.
Il raffinatissimo senso estetico dei Greci già nel IV secolo a.C. trasformò quello che doveva essere un semplice mezzo di scambio in una vera e propria opera d’arte. I metalli impiegati furono essenzialmente l’oro, l’argento e il bronzo.
La moneta, fin dalle sue origini, rispecchiava stilisticamente le caratteristiche culturali ed economiche delle varie regioni di appartenenza e rimase nei secoli intimamente vincolata alla loro storia mantenendo la connotazione di arte ufficiale. Inoltre, quando a partire dall’impero romano si iniziarono a raffigurare, oltre ai ritratti degli imperatori, anche eventi contemporanei, la moneta assunse evidenti finalità politiche e propagandistiche.
La numismatica include anche il collezionismo che potremmo definire come una forma di raccolta e di commercio che riguarda le monete (o altre forme di valuta) al fine squisitamente effimero di possedere un oggetto che ha contraddistinto una determinata area geografica, rappresentato una particolare tradizione culturale, raccontato la storia di una regione o un determinato popolo. È innegabile che per quanto riguarda la numismatica, in particolare per le monete metalliche, ha da sempre suscitato un grande fascino e una certa attrazione da parte dell’uomo che tende quasi spontaneamente a raccoglierle e conservarle senza necessariamente avere un fine puramente collezionistico. Chiunque di noi, entrando casualmente in possesso di una moneta antica, non penserebbe mai di buttarla via o di lasciarla lì dov’è, ma istintivamente la collocherebbe in un luogo protetto, proprio perché consapevole della ricchezza di “valori intrinsechi” racchiusi in essa.
Secondo lo storico romano Svetonio (70-140 d.C.), l'imperatore Augusto, più di duemila anni fa, è stato uno dei primi collezionisti di “monete reali e straniere”. Più avanti nei secoli, nel XIV e XV, alcune fonti riferiscono che Francesco Petrarca possedeva un’ampia collezione di monete storiche che catalogava con metodo rigoroso. In Austria esisteva una grande collezione numismatica già nel XVI secolo come parte del gabinetto d’arte degli imperatori d’Asburgo.
Spesso le grandi collezioni private sono diventate collezioni pubbliche, confluendo all’interno di musei, biblioteche nazionali e gabinetti. In Italia abbiamo uno straordinario esempio con la collezione di Vittorio Emanuele III: il 9 maggio 1946, il Re di Savoia, in procinto di partire per l’esilio, scrisse un biglietto all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Alcide De Gasperi in cui esprimeva la volontà di lasciare al popolo italiano la propria collezione di monete, “la più grande passione” della sua vita. Ufficialmente accettata dallo Stato italiano con Decreto n.108 del 6 settembre 1946 è oggi esposta nel medagliere del Museo Nazionale Romano. La collezione rappresenta un documento di straordinario interesse storico ed economico, assolutamente unico nel suo genere: è costituita da più di 100.000 monete italiane di età medievale e moderna, coniate in un arco cronologico che abbraccia oltre quindici secoli.
Si deve comunque precisare che spesso il collezionismo viene impropriamente denominato numismatica, equiparando le due materie. In realtà il collezionismo rappresenta solo una parte delle molteplici sfaccettature che la numismatica può assumere: non ci può essere collezionismo senza che vi sia uno studio sull’oggetto da raccogliere; come non ci può essere raccolta se si ignora cosa si stia ricercando. Entrambi presuppongono lo studio della materia, ma nel caso della numismatica ha fini puramente scientifici e accademici, in quello del collezionismo di monete, invece, l’interesse può avere diversi scopi: economici, passionali, hobbistici ed artistici.
I collezionisti di monete selezionano solitamente un’area d’interesse e collezionano monete da essa. Interessi comuni riguardano monete di una determinata area geografica, di un determinato periodo storico, di particolari materiali o con errori di conio. Ad esempio, in Italia Meridionale c’è una forte tendenza a collezionare la monetazione del Regno Delle Due Sicilie poiché rappresenta il circolante nei nostri territori, prima dell’Unità d’Italia. I collezionisti che si occupano di una specifica nazione, spesso, scelgono le monete del proprio paese. Gli appassionati di monete antiche sono in genere più interessati degli altri al significato storico e geografico delle loro monete: sono molto apprezzate, per esempio, le monete delle singole zecche della Magna Grecia. I collezionisti di monete mondiali sono spesso interessati alla geografia ed alla cultura dei popoli: esempi di collezioni sono quelle per nazione o per continente.
La variabile più importante nel collezionismo di monete è lo stato di conservazione poiché da questo parametro dipende la bellezza dell’oggetto e il suo valore economico. Vi sono sistemi per la descrizione dello stato di conservazione complessivo della moneta e vi sono figure professionali, come il perito numismatico, in grado di certificare autenticità, conservazione e valore delle monete. Dal momento che l’obbiettivo principale di una raccolta è quello di essere ammirata, il fattore estetico è molto importante, quindi il collezionista ricerca sempre la migliore conservazione possibile per i suoi pezzi.
Spesso, comunque, i collezionisti sono anche degli studiosi di numismatica e viceversa. Ritornando all’esempio proposto prima, il Corpus Nummorum Italicorum (CNI), è stato voluto da Vittorio Emanuele III di Savoia coadiuvato dai più esperti numismatici dell’epoca. Questo rappresenta il primo tentativo di un catalogo generale delle monete medievali e moderne coniate in Italia ed è ancora oggi fondamentale per lo studio e la classificazione delle emissioni monetali delle diverse zecche italiane a partire dal Medioevo.